Bisogna essere curiosi per entrare a casa di Michela, ascoltare la storia ancora calda del suo oggetto delle meraviglie che permette di rivivere una parte della sua esperienza...
Tanguy: Come questo quadro ha trovato la strada per entrare nella tua casa?
Un regalo di tanti anni fa da parte di un amico di
famiglia per la mia nuova casa quando sono andata a vivere da sola. L’autore,
Armando Depetris, è stato anche insegnante di storia dell’arte al liceo che ho
frequentato: per questo conoscevo le sue opere che ho sempre ammirato molto,
seguendo nel tempo la sua evoluzione artistica e partecipando ad alcune sue
esposizioni quando la distanza lo permetteva.
Tanguy: Come ti sei sentita quando hai ricevuto la tua opera d’arte?
Ricordo ancora la sera che mi è stata regalata, il mio
stupore e la mia grande emozione nello scartare l’involucro che la conteneva.
Una grande sorpresa anche perché mai avrei pensato di poter possedere una tale
opera d’arte. Felice e stupita ed ancora oggi quando la guardo mi trasmette le
stesse emozioni di allora. Raffigura un particolare della facciata di una casa: una
porta, una finestra al piano superiore e il prolungamento di un tralcio di vite
che sembra quello di una “pergola”, o almeno così mi piace interpretare, che
sembra far capolino dall’esterno del quadro e divide orizzontalmente a metà la
scena rappresentata. I colori dell’opera sono colori caldi (rosa antico acceso,
rosa pallido e sfumato quasi in grigio, verde chiaro degli infissi), i rami
della vite sono spogli da cui deduco sia inverno, sembra una casa contadina, di
campagna o del nostro carso, ma anche di un luogo qualsiasi….La cornice è
importante e mette ancora più in risalto il soggetto del quadro. Ciò che
raffigura è per me “senza tempo”.
La sensazione che emana ogni volta che lo guardo è di
serenità, quiete, calore e permette ai miei pensieri di perdersi nell’infinito,
pur trattandosi di un soggetto “finito”.
Quest’opera ha un valore affettivo immenso per me, per il
legame che mi univa alla persona che me l’ha regalato e che oggi non c’è più;
perché rappresenta una “casa” e quindi è stato un regalo simbolico ed infine
perché è con me fin dal giorno in cui sono venuta ad abitare nella “mia” casa.
A volte immagino abbia un’anima e abbia visto, sentito, partecipato a tutti i
momenti di vita di questa casa…insomma ormai fa parte anche di me.
Tanguy: È stato facile trovare nel tuo appartamento il posto per la tua opera d’arte?
Si, direi quasi naturale; ho scelto il salotto come dimora per la mia opera d’arte che ha una parete tutta per sé che, a mio avviso, la valorizza accanto alla finestra, quindi illuminata dalla luce naturale ed in una posizione frontale rispetto l’ingresso della stanza. Volevo non avesse null’altro accanto e nello stesso tempo che non fosse in una posizione dominante, centrale bensì discreta.
Se vuoi sapere qualcosa di più su Depetris vai alla sezione del blog Artisti http://casatanguy.blogspot.it/p/artistiartigiani_17.html
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