Sarà stato il fischio del treno o chi lo sa, tant’è che finalmente, la
decisione rimandata, rinviata, posticipata per anni, accampando scuse
inverosimili, è stata presa: Tanguy va a vivere da solo! I
genitori, ancora increduli, l’hanno visto uscire con uno zaino e qualche
scatolone zeppo delle sue cose.
La settimana scorsa, qualcosa è scattato nella testa di Tanguy, trentun
anni, intellettualmente dotato, affascinante, una laurea in
filosofia e un master in lingue orientali, un buon
impiego, ma per lunghissimo tempo non ha avuto alcuna intenzione di
lasciare mamma e papà. Canzonato per questo dagli amici e dalle donne che
seduceva, incoraggiato con insistenza dai genitori a lasciare il nido, a Tanguy
non importava perché stava troppo bene lì dov’era. Niente sarebbe riuscito a
smuoverlo: tutto gratis,una grande stanza e il bucato pulito, insomma,
sosteneva Tanguy, perché rinunciare ai vantaggi della vita con mamma e papà.
Tanguy, è un tipo particolare con le sue stranezze e piccole manie, fedele
alle lunghe basette, per fare bene le cose, anche le più semplici, ha bisogno
di trasformarle in imprese significative. Si è messo in testa che la sua prima
casa sarà la sua unica opera d’arte, arredata con oggetti fatti dall'abilità,
passione e esperienza di artisti e artigiani di oggi.
Questo è il viaggio di Tanguy, che come si è visto non ha mai
fretta, alla ricerca della meraviglia che individua in opere uniche, dipinti, oggetti magici, sculture, immagini, fotografie di oggi per
arredare la sua prima casa che adesso gli sembra un po’ come il suo primo vero amore.
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